Iperidrosi ascellare
Da cosa dipende la sudorazione eccessiva

CEPEB

Sembra molto pertinente parlarne ora, in queste calde giornate estive, ma l’argomento, in realtà, è valido tutto l’anno: l’iperidrosi ascellare, ovvero la sudorazione eccessiva, è, sì, più accentuata quando fa caldo, ma può verificarsi anche indipendentemente dai fattori climatici.

Una sudorazione molto abbondante non rappresenta un pericolo diretto per la salute – bere molta acqua è da sempre raccomandato anche per bilanciare la perdita di liquidi dovuta alla sudorazione.
Ma, nel caso specifico dell’iperidrosi ascellare si tratta piuttosto, di una condizione che può generare problemi di natura psicologica, in quanto la sudorazione eccessiva arriva a danneggiare la vita a livello sociale.

L’ansia e la preoccupazione di ritrovarsi completamente bagnati di sudore di fronte agli altri, magari a lavoro o in contesti formali, ma anche semplicemente durante le attività in famiglia, può diventare fonte di forte stress e persino, nei casi più gravi, di depressione.


Come si riconosce l’iperidrosi


Non c’è un metodo specifico per stabilire quando la sudorazione può essere definita normale, eccessiva o quando diventa iperidrosi.
In generale, possiamo dire che quando la sudorazione diventa una delle prime preoccupazioni nella vita di tutti i giorni, nel lavoro e nelle relazioni con gli altri, arrivando a compromettere la qualità della vita stessa, allora è sicuramente eccessiva.

L’iperidrosi viene classificata in due categorie: l’iperidrosi primaria e quella secondaria.

L’iperidrosi primaria
È il fenomeno caratterizzato da una sudorazione eccessiva senza motivi apparenti.
Le cause che la determinano non sono accertate; si ipotizza che dipenda dal sistema nervoso simpatico, che è quello che controlla le funzioni corporee non volontarie, ovvero tutti i meccanismi fisiologici che il corpo attua senza che noi ne abbiamo consapevolezza.
Il sistema nervoso simpatico ha anche il fondamentale ruolo di termostato: quando le temperature sono molto alte invia al cervello un segnale che fa sì che vengano messe in azione le cellule sudoripare, in modo che la sudorazione raffreddi la pelle e riduca la temperatura del corpo.
Nei casi di iperidrosi si suppone che le ghiandole sudoripare vengano stimolate a partire da un impulso del sistema nervoso simpatico anche in assenza di necessità di regolazione della temperatura corporea.
Alcuni studi indicano anche che questo fenomeno parrebbe avere una trasmissibilità genetica, potrebbe essere ereditario.

L’iperidrosi secondaria
In questo caso si parla sempre di sudorazione copiosa, ma le cui cause sono identificabili.
Fra i fattori scatenanti vengono annoverati: gravidanza, menopausa, ansia, ipoglicemia, ipertiroidismo, obesità, reazioni ad alcuni farmaci, come, ad esempio, alcuni antidepressivi, gli oppioidi e i cortisonici, abuso di alcol o di droghe, crisi di astinenza in caso di dipendenza, alcune infezioni, come, ad esempio, la tubercolosi e l’HIV, morbo di Parkinson, malattie del sangue o del midollo osseo, tumori.

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